- Novembre 14, 2024
- Logistica
Negli ultimi cinque anni, il peso della logistica sull’economia italiana è aumentato, passando dal 7,2% all’8,9% del PIL. Tuttavia, il settore non riceve ancora la giusta attenzione, in parte a causa della mancanza di dati aggiornati e omogenei. Per rispondere a questa esigenza, l’Osservatorio Freight Insights del Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile (Most) ha presentato al Forum Internazionale di Conftrasporto uno studio sulla trasformazione delle supply chains, evidenziando i profondi cambiamenti nel settore. Basato su oltre 800 aziende, lo studio mostra come le ripetute “disruption” degli ultimi anni abbiano causato aumenti significativi nei costi operativi, trasformando il mercato: dal 2019, i costi dell’energia sono cresciuti del 31%, quelli di locazione del 26% e quelli del lavoro del 13%. Questo ha portato a una riduzione delle imprese nella logistica conto terzi, passate da 114.000 nel 2009 a 79.000 nel 2024, con una maggiore presenza di aziende strutturate.
Il consolidamento del settore si riflette anche nel numero crescente di operazioni di fusione e acquisizione, con 214 operazioni registrate dal 2015, concentrate su network logistici e terminal portuali. “La logistica è sempre più cruciale per il nostro PIL ma è ancora trascurata nell’agenda politica,” afferma Pasquale Russo, presidente di Conftrasporto, richiedendo un impegno politico per sostenere la competitività del settore. La saturazione delle infrastrutture stradali e ferroviarie, unita alle limitazioni sui valichi alpini, genera costi aggiuntivi per le imprese, mentre il trasporto marittimo soffre di inefficienze nei porti italiani e ritardi dovuti alla crisi del Mar Rosso, che ha aumentato del 39% i tempi di navigazione tra Asia e Mediterraneo.
I dati evidenziano come la logistica italiana necessiti di maggiore supporto per poter mantenere competitività e sostenibilità nel lungo periodo.